Il complesso del campo di Auschwitz fu l‘unica istituzione a tatuare sistematicamente i detenuti con il loro numero identificativo, per facilitarne l’identificazione dopo la morte nel campo per fame, malattia o brutalità. Ai prigionieri in arrivo veniva assegnato un numero di serie del campo, cucito anche sulle loro uniformi carcerarie.
Alla fine della guerra, le autorità del campo usavano nove diverse sequenze di numerazione. Questi numeri identificavano detenuti appartenenti a particolari gruppi razziali o etnici.
Erano attribuiti numeri di serie solo ai prigionieri selezionati per il lavoro; quelli inviati direttamente alle camere a gas subito all’arrivo non erano registrati né tatuati.