Testimony

Yaacov (Jacki) Handeli: Nato a Salonicco, in Grecia, nel 1928 e sopravvissuto a Mittelbau-Dora

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Yaacov “Jacki” Handeli nacque nel 1928 a Salonicco, in Grecia, da una ricca famiglia composta da sei persone. Suo padre, Shlomoh, era comproprietario di una fiorente azienda di materiali edili e, come nella maggior parte delle famiglie ebree della grande comunità sefardita, in casa di Yaacov si parlava ladino.

L’8 aprile 1941, la Wehrmacht tedesca invase Salonicco e l’attività lavorativa di Shlomoh fu espropriata. I nazisti inizialmente informarono la famiglia di Yaacov che li avrebbero trasferiti a Cracovia, in Polonia. Invece, nel 1943, furono costretti a spostarsi in un ghetto a Salonicco per due settimane prima di essere deportati in Polonia su un carro bestiame insieme ad altre ottantacinque persone.

Nella primavera del 1943, le SS deportarono da Salonicco ad Auschwitz circa 56.000 ebrei, dei quali solo 2.000 riuscirono a sopravvivere.

“Quando il treno si fermava, prendevano ragazze di quattordici o quindici anni, bellissime, e le portavano nella carrozza dei tedeschi. Durante gli otto giorni di viaggio, a volte le vedevi ricoperte di sangue, o portare via i cadaveri. E l’ultimo vagone era destinato a trasportare i cadaveri. Era tutto organizzato”.

Gli Handelis raggiunsero Auschwitz il 14 aprile 1943. Fu l’ultima volta che Yaacov e i suoi fratelli videro i genitori e le sorelle vivi. Come tutti gli altri detenuti provenienti da Salonicco, Yaacov e i suoi fratelli furono portati a lavorare nel campo nonostante avessero una scarsa conoscenza del polacco, del tedesco o dello yiddish e quindi non riuscissero a comunicare con le guardie e gli altri detenuti. Dopo la morte dei suoi due fratelli, fu mandato in cucina a lavare le tinozze usate per cucinare le minestre insieme al pugile greco Jaco Razon.

Nel gennaio 1945, i prigionieri partirono per una marcia della morte da Auschwitz a Bergen-Belsen. Yaacov notò che la strada innevata era disseminata del sangue di chi era stato assassinato lungo il cammino. Dopo aver marciato per decine di chilometri, raggiunsero il campo di Gleiwitz dove furono fatti salire su camion di carbone scoperti senza cibo né acqua, e poi portati a Mittelbau-Dora. Alla fine raggiunsero Bergen-Belsen, dove Yaacov fu nuovamente imprigionato. Rimase prigioniero lì finché gli inglesi non liberarono il campo il 15 aprile 1945. Poco dopo essere stato rilasciato, seppe che tutti i membri della sua famiglia avevano perso la vita nell’Olocausto.

Nel 1947 Handeli emigrò in Israele, dove si offrì volontario per la Brigata Mahal è combatté nella Guerra d’Indipendenza israeliana.

Fonte: Yad Vashem

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