Adolf Hitler fu il leader (Führer), o il dittatore incontrastato, della Germania dal 1933, data della sua ascesa al potere, fino al 30 aprile 1945, quando si tolse la vita nel suo bunker di Berlino.
Nato in Austria nel 1889, inizialmente non ebbe successo nella vita, diventando a Vienna un semi-vagabondo negli anni precedenti la prima guerra mondiale. Fuggì dall’Austria nel 1913 e prestò servizio nell’esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. Divenne il leader del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori di estrema destra (noto come il partito nazista) nei primi anni ‘20.
Oratore carismatico, Hitler sposò il nazionalismo radicale e visioni violentemente antisemite, basate in gran parte sul falso concetto che gli ebrei fossero responsabili della sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale e che la grandezza della Germania stessa sarebbe stata ripristinata soltanto eliminando dalla società gli ebrei e le altre razze inferiori, così come gli oppositori politici del nazismo e altri elementi indesiderati. L’ideologia di base di Hitler fu sviscerata nel suo libro, Mein Kampf (La mia battaglia), pubblicato tra il 1925 e il 1926, che iniziò a scrivere mentre si trovava in prigione a seguito del fallito Colpo di stato di Monaco (Putsch di Monaco) nel novembre 1923.
